La crescente diffusione di automobili elettriche rappresenta un passo importante verso una maggiore responsabilità rispetto alla minaccia ambientale. La transizione ecologica è in atto e questo è un bene per l’umanità intera.
Questa tendenza green è messa in evidenza da un atteggiamento collettivo sempre più sensibile all’ecosostenibilità, come dimostrato da alcuni piccoli comportamenti della popolazione mondiale: dalla maggiore attenzione alla raccolta differenziata dei rifiuti all’impiego ormai abitudinario di pannelli solari nelle case di milioni di persone, giusto per citare un paio di situazioni virtuose.
L’impiego delle energie rinnovabili si sta configurando come un qualcosa di necessario. Forse ancora non basta a mettere il pianeta in sicurezza, soprattutto fin quando le istituzioni mondiali non sposeranno fino in fondo questa causa, ma il trend portato avanti dai cittadini è quantomeno promettente.
Considerando che si tratta di un qualcosa di estremamente attuale, va da sé che qualche possibile “danno collaterale” possa sfuggire ad una prima valutazione. Si tratta di potenziali effetti indesiderati inevitabili quando si affronta un cambiamento così radicale.
È il caso, per esempio, delle auto elettriche e dei possibili rischi per le persone che non sentono bene.
Perché le auto elettriche possono essere un pericolo per i poco udenti?
Avete mai sentito il rumore di un’auto elettrica in movimento? Impossibile, le auto elettriche non emettono alcun rumore. Sono assolutamente silenziose. E se da una parte contribuiscono a ridurre l’inquinamento acustico delle città, d’altro canto sono molto difficili da sentire, a maggior ragione per le persone ipoacusiche con un udito debole. È piuttosto facile, quindi, per un pedone ipoacusico non rendersi conto dell’imminente passaggio di un veicolo elettrico.
Questo può rappresentare una reale minaccia, motivo per cui l’Unione Europea ha reso obbligatorio, da luglio 2021 (ECE n. 138), l’implementazione di un AVAS (sistema di avviso acustico) per tutte le auto elettriche.
L’AVAS, praticamente, è un rumore che l’auto elettrica deve emettere a velocità inferiore a 20 km/h per segnalare ai pedoni la propria “presenza”. Ogni casa automobilistica può decidere autonomamente la tipologia di avviso segnaletico, a patto che sia facilmente riconoscibile in quanto tale.
Il segnale acustico deve essere compreso tra 56 e 75 decibel.
Le reazioni a questo provvedimento sono state contrastanti. Qualche associazione a tutela delle persone affette da disabilità sensoriale ritiene, per esempio, che quest’obbligo debba essere esteso anche ad una velocità maggiore di 20 km/h. Altre ancora, invece, ritengono il limite minimo di 56 decibel troppo ridotto e praticamente inutile per i soggetti affetti da ipoacusia moderata e grave.
Insomma, qualche piccolo passo in avanti sulla questione è stato fatto, adesso c’è da calibrare meglio la disposizione affinché tutti possano essere felici: conducenti, case automobilistiche, ambiente e pedoni. Ipoacusici e non.
Intanto, se ritieni di avere difficoltà a sentire le auto e non ti senti al sicuro quando cammini in strada, potrebbe essere una scelta saggia prenotare un controllo uditivo.
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