Mascherine e problemi di udito: se bastasse renderle trasparenti?

Non si può certamente affermare che l’ultimo periodo sia stato tra i più semplici da affrontare considerando pandemia, lockdown e restrizioni varie. Se questo insolito periodo potesse essere rappresentato da un solo simbolo, non ci sarebbero dubbi su dove ricadrebbe la scelta: l’immagine della mascherina è senz’altro l’elemento iconico che meglio rappresenta questa fase piuttosto critica per tutto il mondo. Un momento storico certamente complesso per svariate ragioni iniziato nel febbraio del 2020 e, ancora oggi, tristemente attuale.

Nell’arco di questo anno e mezzo, o poco più, le istituzioni hanno reso obbligatoria la mascherina un po’ ovunque per tamponare la diffusione del contagio. Un provvedimento inevitabile, a detta degli esperti, ma che ha sensibilmente complicato la comunicazione tra le persone in tutti i contesti della quotidianità, come emerge da alcuni recenti sondaggi.

E che ha reso la vita più difficile soprattutto a chi deve convivere con un udito più debole.

Questo accade soprattutto per una motivazione apparentemente banale: l’impossibilità di leggere il labiale e di vedere le espressioni facciali degli interlocutori. A questo si aggiunge il fatto che le mascherine attutiscono e alterano il suono della parola, rendendola più incomprensibile. 

Insomma, una condizione non ideale dal punto di vista delle interazioni. Non a caso, questo periodo ha fatto rilevare un numero significativo di deficit uditivi anche a persone che non avevano alcun sospetto a riguardo.

E se le mascherine fossero trasparenti?

Questa è la domanda che ha motivato un team di ricercatori provenienti da vari centri di ricerca degli Stati Uniti a condurre uno studio sull’argomento. In altre parole, l’intento dei ricercatori era di osservare i possibili effetti di una maggiore visibilità del volto sulla comunicazione. Anche in presenza di rumore, prendendo come riferimento sia persone con un udito nella norma, sia persone ipoudenti.

Lo studio – pubblicato su Ear and Hearing – ha coinvolto 154 partecipanti ed è stato interamente realizzato online, tramite videocall. I volontari si sono sottoposti a sessioni d’ascolto della durata di 40 minuti utilizzando i propri dispositivi (pc, laptop o tablet).

Mascherine trasparenti e udito: i risultati della ricerca

Il riconoscimento uditivo-visivo delle frasi registrate con la maschera trasparente era significativamente migliore (68,9%) rispetto alle frasi registrate con la maschera opaca (58,9%) per tutti i partecipanti”, si apprende tra le conclusioni. Quindi, indipendentemente dalla propria condizione uditiva, tutti i partecipanti hanno trovato maggiore facilità a comprendere il messaggio quando è stato pronunciato con una maschera trasparente

Ma non solo.

In seguito ad ulteriori test, gli autori suggeriscono che il miglioramento del riconoscimento vocale con la mascherina trasparente era attribuibile all’aggiunta di segnali visivi dalle labbra, della lingua e dalla mascella. Un po’ meno, invece, agli effetti acustici. “L’aggiunta dei segnali facciali nella condizione della maschera trasparente ha permesso agli ascoltatori con udito normale di superare le degradazioni del segnale confermate nello studio solo uditivo”.

In sintesi, a detta degli autori, “l’uso di una maschera trasparente si può configurare come una soluzione conveniente per migliorare la comunicazione che può essere implementata da tutti e potrebbe avere un impatto significativo su diversi aspetti del benessere durante la vita durante questi tempi difficili”.

Con l’auspicio che molto presto non ci sarà più alcuna necessità di indossare le mascherine perché avremo definitivamente superato questo periodo.

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