Perdita di udito e lettura del labiale

È noto che leggere il labiale possa aiutare la comprensione del parlato soprattutto in presenza di rumore di sottofondo. A questo proposito, un team di ricercatori della George Washington University, negli Stati Uniti, ha pubblicato sull’American Journal of Audiology una revisione sugli studi pubblicati su questo argomento con l’obiettivo di rinvigorire l’interesse per la lettura labiale tra gli adulti alle prese con problemi di udito.

Come sottolineano gli autori, la maggior parte degli adulti trae vantaggio dalla possibilità di vedere l’oratore quando il discorso è difficilmente comprensibile a causa dei rumori circostanti o della debolezza uditiva.

Tuttavia, l’entità dei benefici è correlata alla capacità di lettura delle labbra, che – di norma – è scarsa negli adulti che hanno sperimentato un udito normale per la maggior parte della loro vita.

L’allenamento di lettura labiale, quindi, è stato visto come una possibile strada per la riabilitazione di adulti con una perdita dell’udito acquisita nel tempo, ma la maggior parte degli approcci di allenamento non ha avuto particolare successo.

Le osservazioni degli studiosi

La lettura labiale è comunemente caratterizzata come limitata alla percezione del visema, ovvero alla corretta interpretazione dei movimenti della muscolatura facciale corrispondente a ciascun fonema.

Tuttavia, le informazioni visive sul parlato sono onnipresenti negli ambienti sociali faccia a faccia. La lettura del labiale, quindi, offre interessanti opportunità per migliorare il riconoscimento vocale audiovisivo da parte di individui con perdita dell’udito acquisita, in particolare quando il parlato è in ambienti rumorosi. 

Sebbene questa capacità risulti difficile da migliorare attraverso l’allenamento, da quanto emerge dagli studi analizzati, in condizioni di feedback e attività specifiche, cercare di integrare approcci innovativi di allenamento della lettura del labiale dovrebbe essere una strategia da perseguire per facilitare chi è alle prese con problemi di udito. 

Quindi, se è vero che da una parte gli studi hanno evidenziato la difficoltà ad allenare la lettura del labiale, d’altro canto – dagli studi condotti con questo focus – emerge anche l’efficacia di questa abilità nell’agevolare la comunicazione dei soggetti ipoacusici. Motivo per cui, a detta degli autori, sarebbe necessario trovare nuove tecniche di allenamento.

Data la sua importanza per il riconoscimento vocale con una perdita dell’udito, suggeriamo che la ricerca e le comunità cliniche integrino la lettura labiale nei loro sforzi per migliorare il riconoscimento vocale negli adulti con perdita dell’udito acquisita”, sottolineano i ricercatori.

La ricerca sulla lettura labiale è stata parte integrante del campo dell’audiologia nel 20° secolo. Tuttavia, nel 21° secolo, dopo il miglioramento degli apparecchi acustici, la lettura labiale non ha ricevuto l’attenzione che merita nella ricerca e nella clinica. Massimizzare il riconoscimento vocale con una perdita dell’udito richiede ancora l’uso di informazioni vocali visive”, concludono gli autori.

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