Acufene: cause, sintomi e trattamento

L’acufene è il cosiddetto fischio all’orecchio che si percepisce in assenza di uno stimolo sonoro proveniente dall’esterno. A volte si manifesta come una reazione immediata ad un rumore intenso sentito da una posizione troppo ravvicinata: è il caso, per esempio, di quando avviene uno sparo o l’esplosione di un macchinario nelle vicinanze. Altre volte, invece, rappresenta un disturbo che si cronicizza diventando una vera e propria condizione medica con la quale dover fare i conti.  

Le statistiche rivelano una crescente diffusione dell’acufene, ormai diventato un disturbo così comune da essere paragonato al mal di testa: come si apprende dall’Ansa, una recente ricerca europea ha rilevato che ne soffre 1 persona su 7.

Quando diventa un disturbo cronico, l’acufene è fonte di frustrazione a causa della sua natura persistente e disturbante che si riflette su alcune attività cognitive tra cui concentrazione e apprendimento, privando di quel prezioso silenzio necessario per dare il meglio di sé in determinate situazioni. 

O, semplicemente, per conciliarsi con il riposo. 

Ad accentuare questa frustrazione è il fatto che non esista una cura definitiva.

Quali sono le cause dell’acufene?

Il meccanismo biologico alla base della comparsa di acufene è attualmente sconosciuto; ci sono diverse teorie che lo fanno ricondurre ad un corto circuito che avviene nella comunicazione tra cellule ciliate della coclea, ovvero le cellule situate nell’orecchio interno deputate a trasmettere il suono sotto forma di impulsi nervosi, ed il cervello.

Ciò che si sa riguarda le cause correlate, tra cui esposizione a rumori forti (spesso in ambito lavorativo), età avanzata, predisposizione genetica, infezioni dell’orecchio, tappi di cerume, traumi cranici, patologie di vario genere, assunzione di farmaci ototossici e altri fattori.

I sintomi dell’acufene

L’acufene si può definire di per sé un sintomo che deriva da una patologia o una condizione originaria, come abbiamo visto in precedenza. Tuttavia, questo disturbo può manifestarsi in diversi modi: nella maggior parte dei casi si tratta di un fischio, ma può essere anche un fruscio, un ronzio, un tintinnio, un sibilo o un altro rumore simile.

Queste percezioni possono essere più o meno gravi e avere durata variabile.

Il trattamento dell’acufene

Sebbene l’acufene attualmente non preveda una cura, è possibile migliorare la convivenza con il disturbo attraverso trattamenti che mirano a rendere più sopportabile il rumore, migliorando la qualità di vita.

Il trattamento anti-acufene più accreditato dalla comunità scientifica si chiama TRT (Tinnitus Retraining Therapy): si tratta di un percorso riabilitativo prevede l’uso di un dispositivo acustico personalizzato che emette un suono di bassa intensità che si adatta al tono dell’acufene del paziente. 

Il paziente viene invitato ad indossare il dispositivo per alcune ore al giorno, durante le attività quotidiane, e gradualmente il cervello si abitua al suono dell’apparecchio, finendo per ignorare l’acufene. 

La TRT può richiedere diversi mesi per ottenere risultati significativi, ma in molti casi può portare a una riduzione dell’intensità dell’acufene e a un miglioramento della qualità della vita. Tuttavia, come per tutte le terapie, i risultati possono variare da persona a persona.

Il ruolo degli apparecchi acustici

Gli apparecchi acustici di ultima generazione prevedono programmi anti-acufene che possono essere utilizzati per fornire un suono di mascheramento o per aumentare la percezione di suoni ambientali, riducendo l’attenzione dell’individuo sull’acufene.

È importante sottolineare che gli apparecchi acustici non sono una soluzione definitiva e non funzionano per tutti i pazienti. 

Tuttavia, molti pazienti riportano un miglioramento della qualità della vita e una riduzione dell’attenzione sull’acufene stesso grazie agli apparecchi acustici. Ad ogni modo, prima di utilizzarli con l’obiettivo di limitare l’impatto dell’acufene sulla vita di tutti giorni è importante consultare uno specialista per un controllo dell’udito approfondito.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *