L’udito è un senso fondamentale per lo sviluppo del linguaggio e delle capacità comunicative dei bambini. Per questo motivo, la perdita di udito tra i più piccoli (ipoacusia infantile) può avere un impatto significativo sulla loro vita. Presente e futura.
Il tema della prevenzione uditiva tra i più piccoli è spesso oggetto di dibattito rispetto alle possibili modalità e ai luoghi in cui dovrebbe essere implementata per risultare più efficace.
In teoria, la scuola sembra rappresentare il luogo adatto per intraprendere iniziative di screening a tappeto: ma è davvero così? Ed i metodi rapidi di screening possono rivelarsi utili per rilevare precocemente deficit uditivi?Ha provato a rispondere un recente pubblicato sull’International Journal of Audiology.
Gli autori dello studio, un team di ricercatori dell’Università di Melbourne, hanno valutato l’efficacia di un metodo di screening uditivo rapido, eseguibile tramite tablet o smartphone (app che si chiama Sound Scouts), per rilevare anomalie dell’udito, perdita uditiva e disturbo dell’elaborazione spaziale.
Lo studio
I ricercatori australiani hanno coinvolto 1256 bambini di età compresa tra 4 e 13 anni provenienti da 8 scuole primarie. I bambini che non hanno superato i primi test sono stati sottoposti a ulteriori test, inclusi esami uditivi come audiometria tonale pura, timpanometria e otoscopia, insieme a test di ascolto di frasi in presenza di rumore ambientale.
I risultati di ogni test sono stati confrontati per valutare l’efficacia del programma di screening.
Gli esiti dello studio
I risultati dello studio hanno rivelato che:
- l’8,84% dei bambini presentava evidenza di patologie dell’orecchio medio/esterno;
- l’1,67% dei bambini ha mostrato una perdita uditiva in almeno un orecchio;
- il 2,52% ha registrato un disturbo dell’elaborazione spaziale.
“È importante notare che solo il 5,01% dei bambini che non hanno superato le proiezioni iniziali ha successivamente dimostrato di avere una funzione uditiva normale, evidenziando l’accuratezza del programma di screening”, precisano gli autori.
In definitiva, lo studio ha dimostrato l’efficacia dello screening uditivo rapido nel rilevare deficit non diagnosticati nei bambini in età scolare. I risultati hanno anche evidenziato la prevalenza delle anomalie dell’udito, della perdita dell’udito e del disturbo dell’elaborazione spaziale in questo campione di bambini.
“Ciò sottolinea l’importanza dei programmi di screening dell’udito nelle scuole come strumento di identificazione precoce e intervento tempestivo per migliorare la salute uditiva dei bambini”, sottolineano gli autori.
I risultati di questo studio dovrebbero incoraggiare scuole e istituzioni ad adottare programmi di screening dell’udito per garantire il benessere uditivo dei più piccoli.
Lascia un commento