#ioportol’apparecchioacustico – Esperienze

Chi per la prima volta deve  decidere di mettere gli apparecchi acustici solitamente cerca informazioni per sapere cosa lo aspetta. Da qui l’idea di inserire le interviste fatte ad alcuni miei clienti.

Ecco, quindi, le risposte ad alcune domande di una mia cliente di 53 anni portatrice di apparecchi acustici da circa 30 anni.

1- Cosa l’ha portata a rivolgersi ad un centro audio-protesico?
Mi sono rivolta ad un centro audio-protesico a 14 anni, a causa di un’ipoacusia neurosensoriale bilaterale.

2- Com’è stato il suo primo approccio con gli apparecchi acustici?
E’ stato  traumatico: ero molto giovane ed inesperta. Nel centro dove  mi ero rivolta allora mi è stato venduto un paio di protesi acustiche assolutamente inadatte al mio problema e quindi totalmente inutili.

3- Quanti apparecchi ha cambiato nel corso degli anni? Ha trovato differenze tra  un apparecchio analogico e un apparecchio digitale?
In questi decenni ho cambiato almeno una decina di paia di protesi. La differenza tra un apparecchio analogico e digitale è sostanziale. I suoni sono più chiari, con meno rumori di fondo, infatti questi risultano molto meno amplificati.

4- Da  quanto indossa gli apparecchi acustici e per quante ore li indossa durante la giornata?
Dal 1986 , li indosso per circa 10-12 ore.

5- Racconti in breve la sua esperienza con gli apparecchi acustici
Ho un rapporto  di amore-odio con i miei apparecchi. Ho iniziato a portarli da giovanissima ed è stata molto dura, tanto che per qualche anno ho addirittura smesso di usarli. Successivamente ho incontrato audioprotesisti preparati che mi hanno convinto a ritentare l’esperienza. Ora non potrei fare nulla senza le protesi.

6- I suoi apparecchi si possono collegare a tv/cellulare/telefono fisso? Usa spesso questa tecnologia? La trova indispensabile per la sua vita quotidiana?
Si sempre, assolutamente.

7- Com’è e come vorrebbe che fosse il rapporto tra lei e il suo audioprotesista? 
Il mio rapporto con il mio audioprotesista è ottimo. Questo è il risultato di un cammino lungo e difficile che è stato impostato negli anni.

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