Misofonia: perché alcuni suoni ci danno fastidio

Forse non avete mai sentito parlare di misofonia, però ne riconoscerete i sintomi. La misofonia è un’intolleranza selettiva verso alcuni tipi di suoni o rumori, che provoca anche reazioni emotivamente violente da parte di chi ne soffre. Si va dal semplice fastidio a veri e propri attacchi di rabbia.

Se pensate che il ticchettio dell’orologio possa essere fastidioso anche per chi non soffre di questo disturbo, immaginate quanto possa esserlo per un misofono. Ci sono casi in cui, se l’intolleranza è associata ad un suono prodotto dall’uomo, come quello della masticazione, i misofoni possono anche rifiutarsi di sedere a tavola con gli altri o di frequentare ristoranti e pizzerie. Nei casi più gravi possono anche scegliere di isolarsi.

Ma quali sono i suoni che possono dare fastidio? In genere, si dividono in due categorie:

  • rumori ambientali
  • rumori e suoni prodotto dall’uomo

Alla prima categoria appartengono appunto il ticchettio dell’orologio, il rumore del gessetto sulla lavagna, il picchiettare della pioggia, il rubinetto che perde e molti altri suoni ambientali che comunemente vengono ignorati. Alla seconda categoria appartengono invece i suoni che le persone producono involontariamente (russare, sbadigliare) o volontariamente (fischiare, mangiarsi le unghie).

Come controllare le reazioni emotive scatenate dalla misofonia

La misofobia, che è considerata a livello clinico come intolleranza, può presentarsi nella forma più grave della fonofobia. In questo caso il suono associato provoca veri e propri attacchi di panico, tachicardia e disorientamento.

Le cause di entrambi questi disturbi sono da ricollegarsi ad un trauma psicologico legato a quello specifico suono. Si ritiene infatti che le anomalie siano anatomicamente collocate nei centri superiori del sistema nervoso centrale.

Ne consegue che i rimedi più efficaci per intervenire sulla misofonia sono presi in prestito dalla psicologia. Si tratta della terapia cognitivo comportamentale, una terapia che mira innanzitutto a comprendere le cause del trauma e ad aiutare il paziente a superarlo o a convivere con esso.

Sulla stessa scia si colloca anche la terapia TRT (Tinnitus Retraining Therapy), la terapia sonora già applicata efficacemente per ridurre il fastidio dell’acufene. Questa procedura mira alla rieducazione sonora del cervello: si insegna cioè al cervello ad ignorare il suono che da fastidio. Si interviene in genere anche con l’arricchimento sonoro, ossia la produzione di rumori bianchi e suoni ambientali per distrarre la mente.

Entrambi questi percorsi vanno seguiti sotto la guida di uno specialista e attualmente risultano quelli più efficaci per ridurre i fastidi provocati dalla misofonia.

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